Cina-Africa, alleanza strategica che può dare un ruolo all’Italia

(Il Sole 24 Ore) – Roma, 05 Sett.

Il 3 e il 4 settembre si è svolto a Pechino il Forum per la Cooperazione Cina-Africa. Si tratta di una nuova occasione di incontro per parlare dell’amicizia e cooperazione sulla scia del Summit di Johannesburg del 2015. Il Forum ha visto l’approvazione della “Dichiarazione di Pechino” e del “Piano d’Azione di Pechino 2019-2021” che hanno delineato il nuovo blueprint per la cooperazione sino-africana. Il Presidente Xi Jinping, nel suo intervento al Forum, ha ribadito che la Cina continuerà a basarsi sull’onestà e sulla benevolenza nel suo essere vicina ai Paesi africani e intende unire le forze per progredire, al fine di costruire un destino comune sino-africano sempre più interconnesso.

Attualemente, la fiducia politica reciproca tra Cina e Africa è sempre più consolidata, la cooperazione fattiva progredisce e l’amicizia tra i popoli crea sempre nuove opportunità. Molti amici stranieri mi domandano: come è possibile che la cooperazione sino-africana stia vivendo uno sviluppo così sensazionale? Credo che ciò sia collegato al fatto che la Cina sia rimasta fedele ai seguenti principi. Continua a leggere qui

Il Forum Cina-Africa approva due documenti per la costruzione di un destino comune sempre più interconnesso

(Xinhua) – Pechino, 4 set.

Il Forum per la cooperazione Cina-Africa (FOCAC), che si è svolto a Pechino, nella Grande Sala del Popolo, il 3 e il 4 settembre, ha visto l’approvazione della “Dichiarazione di Pechino” e del “Piano d’Azione di Pechino 2019-2021”.

La “Dichiarazione di Pechino – per la costruzione di un destino comune sino-africano sempre più interconnesso” e “Il Piano di Azione di Pechino 2019-2021” sono stati adottati al termine del Forum, alla presenza del presidente cinese, Xi Jinping, che ha presieduto il summit, e del presidente sud-africano, Cyril Ramaphosa, nel ruolo di co-presidente.

Il fil rouge delle due giornate di summit – ha detto Xi – è stata l’enfasi posta sulla cooperazione win-win e lo sviluppo comune. I due documenti tracciano la direzione del futuro sviluppo delle relazioni sino-africane.

Xi ha detto che i 53 leader africani hanno concordato all’unanimità di costruire una comunità sino-africana dal destino interconnesso che possa portare avanti responsabilità condivise, sviluppare una cooperazione win-win, distribuire felicità a tutti i popoli, godere di prosperità culturale, garantire sicurezza comune, promuovere armonia tra uomo e natura.

I leader riuniti a Pechino – ha aggiunto Xi – hanno concordato che FOCAC sarà il brand che guiderà la lo sviluppo dei rapporti tra Cina e Africa, improntati sulla solidarietà; la cooperazione internazionale con l’Africa avverrà sotto il principio della consultazione, della cooperazione e del beneficio per tutti.  Non solo. I leader si oppongono con fermezza al protezionismo e all’unilateralismo, e sostengono un’economia mondiale aperta e un sistema di commercio multilaterale.

Lo sviluppo vigoroso della cooperazione sino-africani, non solo ha promosso il progresso dell’Africa, ma ha anche ispirato i partner internazionali a porre maggiore attenzione all’Africa, e rafforzare al contempo la cooperazione con il continente, ha sottolineato Xi.

Non è mancato il pieno supporto alla nuova Via della Seta. I leader africani sono convinti che la costruzione condivisa dell’iniziativa Belt and Road contribuirà ad accelerare l’integrazione regionale dell’Africa. Continua a leggere qui

Dalla Via della Seta alla cooperazione win-win, ecco come Cina e Africa costruiranno un futuro comune

(Xinhua) – Pechino, 4 set.

Cina e Africa lavoreranno insieme per costruire una comunità comune dal destino interconnesso. E’ quanto emerge dalla “Dichiarazione di Pechino” approvata al termine della terza edizione del Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (FOCAC). “Siamo d’accordo nel rafforzare il dialogo collettivo, potenziare l’amicizia tradizionale, approfondire la cooperazione pratica”, si legge nel documento. Si tratta di un’amicizia, quella tra Cina e Africa, che affonda le radici su esperienze storiche comuni, obiettivi di sviluppo e aspirazioni politiche.

Il documento indica l’Africa come un attore importante nell’iniziativa Belt and Road. La cooperazione sino-africana nel quadro Bri – si legge – genererà più risorse e mezzi, espanderà il mercato e accelererà lo sviluppo del continente.  Non solo. I paesi africani garantiscono piena adesione alla seconda edizione del Forum sulla Cooperazione Internazionale della Via Della Seta che si terrà nel 2019. Plauso da parte dei leader africani al ruolo che FOCAC ha avuto negli ultimi 18 anni, cioè dal momento della sua creazione, nella promozione delle relazioni sino-africane.

La Cina, dal canto suo, si impegna a rafforzare la cooperazione con i paesi africani  mantenendo saldi i principi cari al presidente Xi Jinping, quali sincerità, risultati concreti, affinità, buona fede, agendo con giustizia nel perseguire interessi condivisi.

I membri africani di FOCAC riaffermano l’adesione al principio di unica Cina, sottoscrivendo un impegno comune nella lotta alla corruzione (il 2019 sarà l’anno della campagna anti-corruzione in Africa). La Cina, dal canto suo, ribadisce la piena adozione del principio del mutuo beneficio e della cooperazione win-win, mentre porta avanti la sua strategia: da un lato, intende aiutare l’Africa a rafforzare la capacità produttiva nelle industrie secondarie e terziarie; dall’altro, vuole promuovere la trasformazione e la modernizzazione della cooperazione economico-commerciale basato sul rafforzamento della crescita interna, riducendo quindi la dipendenza dall’esportazione di materie prime. Continua a leggere qui

 Xi promette all’Africa 60 miliardi di dollari di supporto finanziario

(XINHUA) – Pechino, 3 set.

Il presidente cinese, Xi Jinping, ha promesso aiuti finanziari e investimenti per sessanta miliardi di dollari in varie forme ai leader dei paesi africani giunti a Pechino per il Forum di Cooperazione tra Cina e Africa (FOCAC), che si apre oggi a Pechino. I finanziamenti – ha detto Xi all’apertura ufficiale del summit – serviranno a sostenere otto iniziative di cooperazione tra la Cina e il continente, in campi che vanno dalla sicurezza, alle infrastrutture, alla sanità, fino allo sviluppo di tecnologie verdi. Tra le iniziative elencate dal presidente cinese: la creazione di una China-Africa Economic and Trade Expo in Cina; l’impegno ad aumentare le importazioni dal continente; e l’annuncio di aiuti per emergenze umanitarie per un miliardo di dollari ai paesi colpiti da disastri naturali.  I sessanta miliardi di dollari, ha spiegato Xi nel discorso trasmesso dall’emittente televisiva statale cinese China Central Television, si comporranno di quindici miliardi di dollari in aiuti, prestiti a interessi zero e prestiti agevolati; una linea di credito da venti miliardi di dollari; dieci miliardi di dollari destinati al fondo per lo sviluppo Cina-Africa, e cinque miliardi di dollari in un fondo speciale per le importazioni dall’Africa.

Leggi anche: Il discorso di Xi Jinping in sei punti summit

Altri dieci miliardi di dollari verranno, invece, dalle imprese cinesi, che saranno incoraggiate a fare investimenti non inferiori a questa cifra in Africa nei prossimi tre anni. La Cina aveva promesso di stanziare altri 60 miliardi di dollari al summit di Johannesburg nel 2015, al fine di garantire sostegno economico alla cooperazione sino-africana. La promessa – ha detto Xi – è stata onorata.  Nel discorso, il presidente cinese ha anche ribadito l’opposizione cinese al protezionismo e il sostegno della Cina al multilateralismo nel commercio. “Chiunque si isoli, non ha futuro”, ha detto il presidente cinese. Continua a leggere qui

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Titolo di prima pagina di Xinhua: le nuove iniziative di Xi danno impulso a una più forte famiglia sino-africana

(Xinhua) – Pechino, 03 set.

“Siamo così felici di averti qui”. Con queste parole il presidente cinese, Xi Jinping, ha accolto lunedì 53 leader africani giunti a Pechino per partecipare al summit internazionale tra Cina e Africa (FOCAC), ribattezzato dallo stesso Xi “la riunione della grande famiglia sino-africana”. Nel discorso di apertura al summit, Xi ha annunciato un piano di finanziamenti per 60 miliardi nei prossimi tre anni per rafforzare la partnership e la cooperazione strategica Cina-Africa. Come? Il presidente cinese ha delineato otto iniziative: importazione di prodotti diversi dalle materie prime; promozione di investimenti; incremento del numero di voli diretti; creazione di un centro di cooperazione ambientale; fondazione di un istituto di studi africani; elaborazione di programmi di sicurezza per combattere pirateria e terrorismo. “Terra dalle grandi promesse” e un continente “pieno di speranze”: così Xi ha definito l’Africa mentre – ha detto il presidente – cinesi e africani marciano insieme verso la rinascita.

 

APPROCCIO DEI CINQUE NO

Xi ha spiegato che la Cina, nelle sue relazioni con l’Africa, segue l’approccio dei “cinque no”: no all’interferenza nei piani di sviluppo dei paesi africani; no all’ingerenza negli affari interni; no all’imposizione della Cina sui singoli paesi; nessuna politicizzazione dei meccanismi di assistenza; nessuna ricerca di vantaggi politici nella cooperazione finanziaria.

“La Cina segue il principio di dare di più e prendere di meno, dando prima di prendere e senza chiedere

qualcosa in cambio”, ha spiegato Xi.

“L’Africa ha scelto la Cina”, ha detto all’agenzia Xinhua il presidente del Burkina Faso Roch Marc Christian Kabore prima di atterrare a Pechino. “E’ una nostra scelta alla quale ci atteniamo”.

 

DALL’AFRICA AL MONDO

Il presidente del Ruanda, Paul Kagame, presidente di turno dell’Unione Africana, ha detto che il summit si svolge con un tempismo perfetto, mentre venti contrari alla globalizzazione soffiano a tutte le altitudini. “La cooperazione è più che mai necessaria”, ha detto Kagame in un incontro con la stampa prima del summit. Xi ha ribadito la posizione della Cina a salvaguardia dell’economia mondiale e del sistema commerciale multilaterale, rigettando il protezionismo e l’unilateralismo.

Il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha detto che la cooperazione della Cina con l’Africa è fondamentale per il successo del continente africano, ed è alla base dello sviluppo globale e della pace nel mondo.  Cina e Africa insieme contano 2,6miliardi di persone: il 35% della popolazione mondiale.

 

Xi ha detto che Cina e Africa hanno creato da tempo una comunità dal destino condiviso, che fa da pioniere per la costruzione della medesima comunità per l’intera umanità. “Il nostro obiettivo è di fare del mondo un luogo di pace e di stabilità, dove tutti possano vivere più felici e in maniera più appagante”, ha detto Xi. Continua a leggere qui

Xi ha spiegato quali sono le otto iniziative del governo cinese in Africa
(Xinhua) – Pechino, 03 set.

I prossimi tre anni vedranno la Cina portare avanti otto iniziative con i paesi africani, nei settori della promozione industriale, delle connettività infrastrutturale, della facilitazione dei commerci e dello sviluppo sostenibile. Lo ha detto presidente Xi Jinping nel discorso pronunciato alla cerimonia d’inizio del Forum sulla Cooperazione Cina-Africa (FOCAC)

Sul versante della produzione industriale, Xi ha annunciato la creazione in Cina di una Expo per la cooperazione economico-commerciale sino-africana. Le compagnie cinesi – ha detto – saranno incentivate a investire sempre di più in Africa. Saranno ben 50 i programmi di assistenza agricola che il governo cinese sta pensando di avviare, con un piano di aiuti alimentari per il valore di un miliardo di yuan (147 milioni di dollari) rivolto ai paesi colpiti da disastri naturali, e l’invio di 500 esperti agricoli in Africa.

Sul versante della connettività, la Cina – ha sottolineato Xi – lavorerà con l’Unione Africana per formulare un piano di cooperazione infrastrutturale e per aiutare le aziende cinesi a partecipare allo sviluppo infrastrutturale del continente, promuovendo investimenti nelle infrastrutture o attraverso altri canali.

Novità anche sul versante commerciale. La Cina aumenterà le importazioni dall’Africa, non solo di risorse, e darà un sostegno alla partecipazione dei paesi africani al China International Import Expo.  Non solo. I paesi africani meno sviluppati – ha detto Xi – saranno esonerati dal pagare le quote di partecipazione all’Expo.

Economia verde in cima ai pensieri della leadership cinese. La Cina avvierà 50 progetti di assistenza allo sviluppo ecologico e alla protezione ambientale, con un focus sul cambiamento climatico, sugli oceani, sulla prevenzione e il controllo della desertificazione, sulla protezione della fauna selvatica.

Non è mancato un occhio di riguardo alla capacity building. La Cina metterà in piedi dieci workshop per la formazione professionale dei giovani africani.  Pechino intende formare 1000 professionisti di alto livello, fornire 50 mila borse di studio, sponsorizzate seminari e corsi per 50mila cittadini africani, e invitare 2mila studenti in Cina per scambi culturali.

In primo piano anche la sanità. La Cina non mancherà di aggiornare 50 programmi di assistenza medica, a partire dal quartier generale dell’African Center for Disease Control and Prevention e del China-Africa Friendship Hospitals.

Sul piano degli scambi tra i popoli (la diplomazia ‘people-to people’), la Cina lancerà un istituto di studi africani e rafforzerà gli scambi per la civilizzazione. Pechino accoglie con favore la partecipazione dell’Africa negli organismi legati all’iniziativa Belt and Road (Silk Road International League of Theaters, Silk Road International Museum Alliance, Network of Silk Road Art Festivals).

In cima all’agenda anche il dossier sicurezza. Il governo cinese istituirà un fondo per la pace e la sicurezza tra Cina e Africa, e continuerà a fornire aiuti militari all’Unione africana. Sulla rampa di lancio un totale di 50 programmi di assistenza alla sicurezza, che copriranno le missioni e le operazioni di pace delle Nazioni Unite, la lotta alla pirateria e la guerra al terrorismo.  Continua a leggere qui

 

La Cina cancellerà il debito di alcuni paesi africani
(Xinhua) – Pechino, 3 set.

La Cina cancellerà il debito di alcuni paesi africani entro la fine del 2018. Ad annunciarlo, il presidente Xi Jinping, che all’inaugurazione del Forum Cina-Africa ha promesso che i paesi più poveri e pesantemente indebitati saranno esonerati dai debiti contratti con il governo cinese sotto forma di prestiti a interesse zero. Continua a leggere qui

Leggi anche:
Il pensiero di Xi sulla costruzione di una più forte comunità sino-africana dal destino condiviso

Cina e Africa costruiranno insieme la Nuova Via della Seta

 

Perché Cina e Africa sono destinati a un futuro condiviso

In primo piano: FOCAC segna un nuovo corso per la cooperazione Cina-Africa

Di Xiong Maoling

(Xinhua) – Pechino, 2 set.

Il Forum di cooperazione Cina-Africa (FOCAC) ha l’obiettivo di costruire una comunità sempre più forte dal destino condiviso; legare ulteriormente l’iniziativa Belt and Road allo sviluppo africano; tracciare un nuovo corso per la cooperazione sino-africano di alto livello; rafforzare gli scambi tra i popoli. Le aspettative riposte nel Forum sono riassunte nelle parole del consigliere di Stato e ministro degli Esteri Wang Yi: “Siamo convinti che il summit di Pechino sarà un grande successo e stabilirà un nuovo moumento storico alla cooperazione amichevole tra Cina e Africa”, ha detto Wang duranteuna conferenza stampa alla vigilia del summit.

Nato 18 anni fa, il FOCAC è diventato presto il simbolo della cooperazione sino-africana. Il volume degli scambi commerciali tra la Cina e il continente africano è stato pari a 170 miliardi di dollari nel 2017, in crescità di 10 miliardi rispetto al 2000, stando ai dati del ministro del Commercio di Pechino. “Possiamo prevedere una crescita a due cifre nei prossimi dieci anni”, ha detto Wei Jianguo, già vice ministro del Commercio, durante un seminario sui rapporti sino-africani tenutosi all’Università Renmin di Pechino. “E’ possibile raggiungere 300 miliardi nel 2020? Alcune persone pensano che sia improbabile, io invece credo che sia assolutamente realistico”, ha detto.

Una convinzione basata sui fatti. Presto i parchi industriali cinesi copriranno l’intero sistema industriale. Le compagnie cinesi dell’hi-tech apriranno numerosi centri di sviluppo in Africa; dozzine di centri dimostrativi agricoli costruiti congiuntamente porteranno enormi cambiamenti all’industria agricola africana; e sempre più numerose saranno le aziende private che investiranno in Africa, anche nel settore culturale. “Il FOCAC è diventato un appuntamento di routine tra Africa e Cina e saranno numerosi i progetti che nasceranno all’interno di questa partnership”, ha detto il Commissario per gli Affari Sociali dell’UnioneAfricana, Amira Elfadil.

Il FOCAC – ha scandito Wang – getterà le basi di un “piano d’azione che guarderà allo sviluppo della cooperazione nei prossimi tre anni, soprattutto nelle aree che riguardano il fabbisogno della popolazione e il mercato del lavoro, con lo scopo di dare una risposta concreta alle esigenze di trasformazione e di modernizzazione dell’economia africana”.

L’Africa è centrale nell’iniziativa Belt And Road. A dirlo sono i numeri. Da quando è stata lanciata, nel 2013, sono stati circa 10 i paesi africani ad aver già siglato gli accordi per la cooperazione bilaterale lungo la Nuova Via della Seta, e molti altri sono in fase di negoziazione. A luglio, il presidente cinese, Xi Jinping, durante la sua missione in Africa, ha firmato gli accordi di cooperazione con Senegal e Rwanda.

La Via della Seta, lanciata cinque anni fa da Xi Jinping, è la mastodontica iniziativa che punta a creare collegamenti infrastruttureali via terra e via mare tra Asia, Africa ed Europa. Ferrovie, autostrade, aeroporti: “L’Etiopia è il paese africano che più di altri ha beneficiato dell’iniziativa grazie alla linea ferroviaria Addis Ababa-Djibouti”, ha detto all’agenzia Xinhua Costantinos Bt. Costantinos, advisor economico dell’Unione Africana e della Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite.

Massima priorità  soprattutto al futuro dei giovani. Gli scambi tra i popoli sono aumentati notevolemente negli ultimi anni, ma si tratta di un’area rimasta indietro rispetto allo sviluppo della cooperazione economico-commerciale, ha spiegato Liu Hongwu, direttore dell’Istituto di Studi Africani della Zhejiang Normal University. La ‘people-to-people diplomacy’ deve prestare molta attenzione alle esigenze delle fasce più giovani, che in Africa rappresentano una grande percentuale della popolazione e devono fare i conti con sfide importanti, come quella della disoccupazione. “Lo sviluppo sostenibile e di lungo periodo deirapport Cina-Africa dipende dai giovani”, ha detto Liu. “Dobbiamo creare un ambiente favorevole, aiutare i giovani africani a fare impresa, trovare lavoro e acquisire competenze”. Continua a leggere qui

Commento: gli investimenti cinesi in Africa portano speranza, non trappole

di Zhang Zhengfu

(Xinhua) – Pechino, 2 set.

Gli investimenti cinesi in Africa stanno causando la crisi del debito? Falso. La Cina ha investito massicciamente nel continente, è vero: 40 volte tanto dal 2003. Ma è fuorviante e irresponsabile mettere al primo posto il problema del debito africano. Se si guarda alle statistiche, complessivamente il livello di indebitamento dei paesi africani non è paragonabile a quello di alcune economie sviluppate. E’ inoltre sbagliato accusare la Cina di aver creato la crisi del debito, negando la portata e i benefici degli investimenti cinesi nel continente.

Snoccioliamo alcuni numeri. Dal 2000 al 2016, i prestiti concessi da Pechino hanno rappresentato solo l’1,8% del debito estero africano, e gran parte di questi prestiti sono andati alle infrastrutture.

Nessun paese africano si è mai lamentato di essere caduto nella trappola del debito a causa della cooperazione con la Cina. Al contrario: molti leader africani hanno lodato gli investimenti cinesi e la cooperazione finanziaria con Pechino.
Il debito è stato un grande problema per l’Africa; numerosi documenti del Fondo Monetario Internazionale furono pubblicati negli anni ’70-‘80’ per affrontare questo spinoso problema. E’ poi chiaro che per i paesi poveri, affamati di infrastrutture, desiderosi di accelerare l’industrializzazione, il debito tende ad aumentare. A ciò si sono aggiunti altri problemi. Le economie africane basate sullo sfruttamento delle risorse, colpite negli ultimi anni dal crollo dei prezzi delle materie prime, hanno visto i loro debiti impennarsi. E i rialzi dei tassi della Fed che hanno spinto il dollaro verso l’alto, hanno reso la situazione ancora peggiore.
Ma il debito non è un problema africano. Uno studio condotto nel 2017 dal Jubilee Debt Campaign di Londra, ha svelato che il pagamento dei debiti dei paesi più poveri è aumentato del 50% in due anni e ha raggiunto il livello più alto dal 2005.
E’ da ipocriti negare i benefici che gli investimenti cinesi hanno portato nel continente.

Alla fine del 2017, la Cina ha investito in Africa un totale di 100 miliardi. Gran parte di questi investimenti hanno finanziato progetti infrastruttruali, come la ferrovia lunga 480 chilometri che collega Mombasa a Nairobi.  Ma non ci sono solo le infrastrtture. Grazie agli investimenti cinesi, sono stati costruite centinania di scuole e di ospedali; circa mezzo milioni di pazienti sono stati curanti dallo staff medico cinese.

A fare luce sulla questione, un articolo apparso di recente sul Washington Post dal titolo “U.S. politicians get China in Africa all wrong” a firma di Deborah Brautigam, direttrice del China Africa Research Initiative presso la Johns Hopkins School of Advanced International Studies.

Dall’analisi incrociata dei database sui prestiti concessi da Pechino a partire dal 2000, gli studiosi della

Boston University e della Johns Hopkins University sono arrivati alla conclusione che “in linea di massima, i prestiti cinesi hanno reso un servizio utile: hanno finanziato il deficit infrastrutturale africano”.

In un continente dove oltre 600 milioni di africani non hanno accesso all’elettricità, il 40% dei prestiti cinesi sono serviti a rafforzare la produzione e la trasmissione energetica. Un altro 30% è andato alla modernizzazione delle fatiscenti reti infrastrutturali. Continua leggere qui

Op-ed:  Cina e Africa portano avanti la cooperazione win-win per uno sviluppo comune. Ecco come
Di Guo Jiping

(Quotidiano del Popolo) – Pechino, 3 set.

Un editoriale apparso il 1 settembre sul Quotidiano del Popolo a firma di Guo Jinping,  illustra come Cina e Africa hanno delineato un percorso di crescita comune basato sulla cooperazione win-win. L’articolo è apparso alla vigilia del Forum per la Cooperazione Cina-Africa, che ha sancito l’amicizia e la cooperazione sino-africana sulla scia del Summit di Johannesburg del 2015. Il Quotidiano del Popolo ha tradotto in inglese alcuni passaggi dell’articolo. Continua a leggere qui

(Guo Jiping è un noto pseudonimo usato dal Quotidiano del Popolo per gli editoriali che intendono esprimere la posizione e la visione della Cina sulle grandi questioni internazionali)

 

Leggi anche l’editoriale del Global Times: La Cooperazione Cina-Africa traccia un nuovo percorso di mutuo beneficio

 

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