Che la politica punti a nuovi soggetti pensanti. Un neo-rinascimento politico-culturale post-covid
In questi giorni di allentamento progressivo delle restrizioni a ancora in fase di emergenza da COVID-19/SarsCov2, il poeta, filosofo e critico d’arte Simone Fagioli intende fare una riflessione sia su che cosa è cambiato dall’inizio dell’emergenza sanitaria sia su cosa cambierà nelle fasi 2 e 3.
Prima, però, spera che la politica pensi ad una neo-rivoluzione kantiana: “La politica deve ripartire dal soggetto, o meglio, dovrà scegliere nuovi soggetti pensanti per risollevarsi in uno scenario da day-after. Occorre, per il bene di tutti, visione e previsione, bisogna stravedere per saper vedere bene, con lungimiranza e senso di responsabilità” E continua: “Gli intellettuali onesti, come del resto i politici onesti, sono tali quando sono capaci di fare il loro mestiere, vale a dire contribuiscono con la riflessione critica, il loro pensiero e le loro azioni al benessere materiale e spirituale della comunità civile”.
Ora la sfida diventerà sempre più impegnativa, spiega Fagioli: “l’inevitabile crisi economica dovrà far uscire le menti migliori, che necessariamente saranno chiamate a impegnarsi per il bene di tutti. Certo, la cultura non può far tutto da sola, ma di sicuro un neo-rinascimento culturale è fondamentale per uscire da una crisi economica asimmetrica, che è prima di tutto esistenziale e che sta sconvolgendo le Istituzioni dell’UE, prima ancora del concetto stesso di Europa. Non credo, come dicono molti, che tutto cambierà: spero solo che nostri diritti-doveri fondamentali non siano affidati ad un Comitato di Salute Pubblica, di rivoluzionaria memoria, perché mai il fine giustifica i mezzi”
E continua: “La crisi economica ha colpito soprattutto i ceti più svantaggiati della società, mentre importanti multinazionali e fondi di investimento, soprattutto quelle legate al mondo bancario e alla distribuzione alimentare, hanno talvolta quasi triplicato i loro bilanci. Abbiamo anche assistito a fenomeni delatori legati a isolamento personale e bombardamento mediatico, nonché a notizie cosiddette “scientifiche”, che trovavano subito una smentita. Insomma, uomini contro uomini, scienziati contro scienziati: tutto questo ha creato disinformazione e paura, una profonda paura. Per le successive fasi, quelle che dovranno accompagnare i cittadini verso una auspicata normalità, non credo cambierà molto: la storia ci insegna che l’uomo sempre dimentica il passato e tende a ripetere gli errori commessi. Non rispetteremo di più la natura e continueremo a vivere pensando alla nostra invincibilità e agendo solo con l’obiettivo di seguire proprie agende personali”.
Prof. Simone Fagioli
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