Città Nuova e l’incerenitore di pollina

Raccogliamo, nell’ambito della pluralità dei piunti vista, l’opinione dell’Associazione Culturale “Città Nuova” sul presunto termovalorizzatore che tante polemiche ha creato in questi ultimi giorni.

“L’Associazione Città Nuova, che è stata sempre attenta all’ambiente, non vuole restare in silenzio neanche questa volta ed intende prendere posizione nei confronti del primo termovalorizzatore di pollina in Italia, che è in costruzione sulle colline di San Martino in Trignano nelle vicinanze dì Spoleto. Si tratta di un impianto di combustione a letto fluido che dovrebbe, secondo le intenzioni della ditta costruttrice e di quella committente risolvere il problema degli effluvi rilasciati nell’ambiente. La presunta eliminazione di odori sgradevoli, tuttavia, non ci rassicura affatto perché non preserva da altri danni peggiori come il rilascio di azoto e fosforo nell’aria, che possono avere gravi conseguenze per la salubrità dell’ambiente e l’economia locale. Questo impianto, presente solo in tre paesi europei e in poche unità in America settentrionale, non può essere supportato da una casistica di monitoraggio tale da sconsigliarne completamente l’uso o suffragarne l’utilizzo, tuttavia, le associazioni ambientaliste da noi consultate sulla questione risultano concordi nell’ affermare che esistono metodologie più sicure o quantomeno testate che possono sviluppare un analogo potenziale energetico con un minore impatto ambientale.

Ci riempie di sconcerto soprattutto il fatto che non si sia tenuto conto che si tratta di un’attività industriale, visto il milione e mezzo di galline dell’azienda Novelli, le quali non dovrebbero gravare su un’unica realtà comunale specialmente se piccola come Spoleto; di conseguenza anche lo smaltimento della pollina si sarebbe dovuto prevedere su più siti. Un altro elemento a nostro avviso di grave carenza risulta essere la mancanza di partecipazione popolare a questa decisione che, invece, è prevista per legge. La salvaguardia dei posti di lavoro è senz’altro interesse di tutti, ma altrettanto debbono esserlo la sicurezza sul lavoro e la salute dell’intera cittadinanza. Per sensibilizzare gli ambienti politici su questo argomento la nostra associazione ha chiesto un incontro con l’assessore all’ambiente e sta provvedendo ad una raccolta di firme perché ci possa essere un ripensamento su quanto deliberato”.

Simone Fagioli

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