In Umbria, regione dei grandi festival, è l’ultimo arrivato. Ma in soli quattro anni il Festival del Medioevo è diventata la più importante manifestazione nazionale di divulgazione storica dedicata all’età medievale.
Parlano i numeri: più di cento eventi, oltre duecento protagonisti, venti università italiane e straniere coinvolte, la prima Fiera del Libro Medievale con la presenza di più di quaranta case editrici, il sito web e la pagina Facebook dedicati alla divulgazione storica del Medioevo più seguiti in Italia e una lunga serie di riconoscimenti.
L’ultimo in ordine di tempo verrà assegnato domani (14 settembre 2018) a Matera, capitale europea della cultura 2019: il Festival del Medioevo ha vinto il prestigioso Premio Francovich, istituito dalla SAMI, la Società degli Archeologi Medievisti Italiani che con più di 500 soci rappresenta tutte le realtà istituzionali e professionali operanti in Italia nel campo dell’archeologia della Tarda Antichità e del Medioevo. Nella motivazione del premio c’è la missione stessa della manifestazione: “Per la divulgazione della cultura del Medioevo italiano presso il grande pubblico”.
Pochi giorni fa il Festival del Medioevo è stato anche inserito dal ministero dei Beni Culturali tra le manifestazioni scelte per il calendario italiano dell’Anno europeo della cultura, l’evento che celebra, a livello locale e internazionale, il patrimonio culturale europeo nella ricchezza della sua diversità.
Per cinque giorni (26-30 settembre 2018) il Festival del Medioevo mette Gubbio e l’Umbria al centro dell’attenzione della vastissima platea nazionale di appassionati dell’età medievale. Proprio come recita il motto dell’Anno Europeo: “Il nostro patrimonio: dove il passato incontra il futuro”.
Storia, culture e paesaggi, da valorizzare. Un patrimonio di straordinario valore, grazie al quale ogni anno accorrono in Umbria centinaia di migliaia di persone.
La cultura come leva per l’economia. L’ultimo studio “Io sono cultura”, elaborato dalla Fondazione Symbola e da Unioncamere, ha accertato che l’industria culturale in Umbria vale circa un miliardo di euro. Con un moltiplicatore pari a 1,78. Come dire che nel “Cuore verde d’Italia” la filiera culturale produce 2,77 miliardi di euro ogni anno (dati 2016). Una importante conferma arriva anche dallo studio di Guido Guerzoni, docente dell’Università Bocconi, che da più di dieci anni analizza l’impatto economico delle rassegne culturali: ogni euro investito in cultura ha una ricaduta di 7,27 euro sull’economia del territorio.
Non a caso, Sviluppumbria, agenzia regionale per lo sviluppo economico, ha trovato nel Festival un importante veicolo di promozione per la valorizzazione del territorio.
Il Festival del Medioevo è realizzato dall’Associazione culturale Festival del Medioevo in collaborazione con il Comune di Gubbio. Gode del patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e della Regione Umbria. Si avvale anche dei patrocini scientifici dell’ISIME, l’Istituto Storico Italiano per il Medioevo e della SAMI, la Società degli Archeologi Medievisti Italiani.
Oltre il Comune di Gubbio, sostengono la manifestazione il Gruppo Azione Locale Alta Umbria (GAL), la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e la Camera di Commercio di Perugia.
La Fondazione Giuseppe Mazzatinti e l’Università LUMSA sono partner dell’iniziativa per il settore didattico. Altri prestigiosi enti, tra i quali la Fondazione CariPerugia Arte e gli Archivi di Stato di Venezia e di Perugia, hanno instaurato con il Festival importanti collaborazioni scientifiche.
MetalProgetti, Tecla, Colacem e NewFont sono i principali sponsor privati sul territorio.
La RAI, con i canali tematici Rai Storia e RAI Radio3, è il main media partner dell’evento. La più diffusa rivista nazionale di divulgazione storica, MedioEvo, è parte attiva della manifestazione. AranciaLive, giovane azienda eugubina, da quest’anno assicura la copertura dell’evento in streaming. Collaborano in modo stabile con il Festival anche Italia Medievale, portale web impegnato nella promozione del patrimonio storico e artistico del Medioevo italiano, Feudalesimo e Libertà, fenomeno social di goliardia e satira politica e MediaEvi, pagina Facebook specializzata nell’analisi dei medievalismi.
(13 settembre 2018) |
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