In Amsterdam, vogliono aprire il primo bordello al mondo con donne robot
In Amsterdam, vogliono aprire il primo bordello al mondo con donne robot
Le autorità di Amsterdam hanno in programma di aprire il primo robot-bordello al mondo, con all’interno quindi delle prostitute chiamate “prostibot”, così dice lo”Spark” magazine.
L’Ambizioso progetto, denominato “1012” (dal nome del codice postale del centro storico della famosa città dei Paesi Bassi), suggerisce una conversione radicale del centro storico della città, dove invece di “finestre” con al lavoro stanche emigranti dall’Europa dell’Est, vi saranno bordelli digitali all’avanguardia. E ‘vero che in un primo momento il costo di questo tipo di intrattenimento non è alla portata di tutti, perché gli stessi androidi sono molto costosi.
Queste ragazze-robot possono lavorare al sicuro 24 ore al giorno e sono in grado di sopportare un enorme sovraccarico di lavoro- il loro scheletro è composto ad alta resistenza leghe di titanio, e la pelle e i muscoli di anallergico silicone elastico, rendendole così perfetto, che la loro bellezza può essere facilmente scambiato per quella di una modella.
La somiglianza con le donne in carne ed ossa è data dai capelli assolutamente naturali e la capacità di mantenere viva una qualsiasi conversazione.
“Prostibot”, dice l’articolo, sono diventate la principale speranza del sindaco di Amsterdam, Eberhard van der Laana che, grazie ai robot, cerca di trovare una via d’uscita dalla crisi, che ha immerso la città dopo la decisione delle autorità olandesi di chiudere i caffè – coffee shop, dove si può legalmente fumare la marijuana.
La chiusura dei coffee shop ha provocato questo esodo di turisti dalla capitale, e poiché non ci sono turisti – non ci sono clienti nei bordelli dei quartieri a luci rosse, e una volta chiuso sia i coffee shop che i bordelli – i musei vuoti, ristoranti e negozi costosi, Amsterdam è in ginocchio.
Ricordiamo alcuni studiosi, come Henrik Christensen, fondatore della rete di ricerca europea per lo studio dei robot, e David Levy, autore di Love and Sex with Robots (“Love and Sex with Robots”), in passato, avevano previsto che i primi robot progettati specificamente per fare sesso con le persone sarebbero apparsi nel 2011 e nel 2050, secondo le previsioni, queste macchine saranno quasi indistinguibili dalla gente comune.
Gli esperti sottolineano che il robot-sesso non è male, in quanto saranno in grado di aiutare molte persone.
Inoltre, secondo le società di sondaggi online di ricerca, oltre il 68% degli utenti Internet hanno espresso il desiderio di avere un servo robot umanoide, che potrebbe svolgere per loro, o lavoro a casa, o eseguire qualsiasi desiderio sessuale.
Simone Fagioli
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